Direttiva Europea contro il lavaggio di denaro e antiterrorismo - Direttiva EU n. 2018/843 del 30 maggio 2018.

Secondo le nuove EU normative entrate in vigore con l’inasprimento delle Direttive n. 843 del 2018, richieste dalla Commisione Europea del 12 settembre 2019; intitolata: Stato dell'Unione 2018 – una vigilanza antiriciclaggio rafforzata per garantire la stabilità del settore bancario e finanziario le società che desiderano aprire un conto nuovo corrente sia che siano già in essere che di nuova costituzione, devono essere passate da un rigoroso “check-up” strutturale e finanziario, personale e territoriale, soprattutto verso le organizzazioni giuridiche che vogliono aprire un conto all’estero.

Pare che tale controllo è posto alla base di problematiche relative al lavaggio del denaro a favore delle organizzazioni criminali o terroristiche. La direttiva dovrebbe prende in considerazione i cosidetti “stati canaglia”, o che non hanno delle disposizioni legislative simili a quelle europee.

Però sembrerebbe che tale direttiva vada per lo più a colpire conti correnti verso le società piccole e medie (PMI) più che non quelle società grandi o quelle quotate in borsa. Ad esempio i tempi per un’apertura di un conto corrente in ogni stato europeo, che coinvolga nuove società anche europee, sono dai 2 ai 3 mesi, sorvolando le legislazioni dei paesi membri dell’Unione.

Secondo gli indicatori di valutazione per il mantenimento dei conti bancari e le aperture di nuovi, sembrerebbe che ad essere colpiti sono anche territori anche all’interno agli stati membri dell’Unione, discriminando persone e società di queste regioni. Tutto questo va contro la Direttiva 2014/92 sul conto di base. Cioè che ognuno ha il diritto di aprire un conto corrente nonostante la sua posizione personale. È vero che nella direttiva non è menzionato il diritto di un conto societario, ma una società per legge, deve avere un conto per la sua operatività, oppure rischia di chiudere o di produrre una serie constante di atti relativi all’uso del conto per ogni forma di pagamento.

Si spera che a breve vi sia un ripensamento del regolamento europeo, altrimenti vi saranno forti ripercusioni sia nel campo economico, degli investimenti, che a livello di società. Un blocco attuato in questo modo non può che favorire solo le grosse imprese.